Una tragedia devastante ha colpito il cavaliere Paolo Adorno e la sua compagna Gaia Renzi: la loro scuderia è andata a fuoco, una cavalla è morta tra le fiamme, un altro cavallo è stato salvato per miracolo ma riportando varie ustioni. Ciò che rende agghiacciante la vicenda è che non esiste alcun dubbio sul fatto che si sia trattato della conseguenza di un atto doloso: gli inquirenti stanno lavorando ma che si sia trattato di un gesto criminale è ormai accertato dai rilievi effettuati dalla polizia scientifica e dai vigili del fuoco. Sono state raccolte prove preziose che lasciano ben sperare nella rapida individuazione del responsabile.
Lunedì 15 settembre Paolo Adorno e Gaia Renzi hanno preparato il van caricandolo di tutto il necessario per affrontare la partenza programmata per la mattina di venerdì (oggi, cioè) verso Lanaken (Belgio) per partecipare al Campionato del Mondo riservato ai cavalli giovani con Nairobi ZGZ, soggetto classificatosi al 2° posto con Paolo Adorno alla fine di agosto ad Arezzo nel campionato dei cavalli stranieri di 5 anni. Ma nella notte di lunedì qualcuno ha dato fuoco al van, scatenando un incendio che ha letteralmente disintegrato il camion; le fiamme in breve si sono estese fino a raggiungere la scuderia dove alloggiavano solo due soggetti: gli altri cavalli si trovano in Olanda e sarebbero stati ricondotti a casa proprio in occasione del viaggio di ritorno da Lanaken. I due cavalli sono lo stesso Nairobi ZGZ e la puledra di 4 anni Bright Star, quest’ultima di proprietà di Gaia Renzi.
Il proprietario dell’intero impianto in cui si trova la scuderia di Paolo Adorno, Alessandro Bizzarri (la struttura è l’Equin Camping a Fiumicino, nei pressi di Roma), è stato fortunatamente avvisato da chi è riuscito ad accorgersi dell’incendio: Bizzarri si è precipitato sul luogo e mettendo a rischio la sua stessa incolumità è riuscito a creare un varco per far uscire dalla scuderia Nairobi… Ma per Bright Star non c’è stato nulla da fare: la povera puledra è rimasta tra le fiamme, una morte terribile, una morte orribile.
Paolo Adorno e Gaia Renzi sono increduli. Pensando tra l’altro che poco più in là della loro scuderia c’è una struttura che ospita 30 cavalli… Pensando che spesso alla vigilia di una partenza entrambi hanno dormito in van insieme a loro figlio… Pensando che dentro il van completamente distrutto Paolo Adorno aveva tutto: dagli stivali al materiale di selleria, dagli accessori agli strumenti di lavoro, e che tutto, letteralmente tutto, è andato perduto… Ma soprattutto pensando a quello che devono aver vissuto e provato Nairobi e Bright Star: lui se non altro è stato salvato…
«Non ci diamo pace», racconta Gaia Renzi, «abbiamo parlato a lungo con gli inquirenti ma non riusciamo a trovare una ragione per ciò che è accaduto: forse uno scellerato? Oppure qualcuno ha voluto boicottare la partecipazione di Paolo al Campionato del Mondo di Lanaken, ma se così fosse sarebbe una cosa da pazzi… Dobbiamo pensare che nel nostro ambiente di sport esistano persone capaci di questi crimini? Abbiamo pensato, scandagliato ogni istante della nostra vita degli ultimi anni, cercato di ricordare qualunque cosa che potrebbe aver dato adito a un gesto folle come quello… ma non c’è niente, niente di niente… La nostra è una vita tranquilla rivolta completamente ai cavalli giovani, siamo lontani dall’agonismo di alto livello, Paolo lavora anche come docente a un progetto federale volto proprio alla crescita dei cavalli giovani del Lazio… Perché mai qualcuno avrebbe dovuto pensare di fare una cosa del genere? Forse chi ha fatto tutto questo non pensava di scatenare una tale tragedia, chissà… E se sul van ci fossimo stati anche noi?».